Vi racconto come è finita…
“Piove forte. E’ il 2 luglio e sembra ottobre. Ma… “sposa bagnata, sposa fortunata”.
Carolina se la dorme beatamente. L’acqua santa sulla testa le ha lasciato un riccioletto che pende ancora bagnato. Finalmente anche il passeggino è caricato in macchina. Latte, biscotti, pannolini… ah, il ciuccio di ricambio, nell’eventualità perdesse quello che le pende ora dalla rosea boccuccia.
Martina è in macchina con Amira, Leyla e gli zii. Spero che non si perda nessuno durante il tragitto. Gli zii di mio marito (anziani un bel po’) sembra abbiano capito la strada da percorrere, anche se, nonostante la lenta andatura di tutti, non li vedo più dietro di noi. Pazienza. Qualcuno tornerà indietro per rintracciarli.
Voglio affrettarmi per apportare le famose correzioni sul tableau. Arriviamo e già ci sono parecchi invitati che stanno sorseggiando l’aperitivo. Ma sono appena le 18,30! C’è un via vai di camerieri, vassoi, bicchieri… Per fortuna tutto è stato preparato sotto a dei meravigliosi portici, ma i bambini (e ce ne sono in quantità!) cominciano le loro scorribande sul prato ed il pulitissimo pavimento esterno diventa pericolosissimo per i famosi tacchi 12!
Ma quanti ce ne sono? Le invitate donne camminano in punta di piedi… e sono tutte altissime!
Gli invitati chiedono degli sposi. Anche io. Correre dietro a Martina e Carolina è troppo complicato con queste scarpe… Ma l’altra nonna dov’è? Caspita! E’ diventata una P.R… Intrattiene la “ciurma”, beve, mangia, fuma, chiacchiera. Ad un cenno di mia figlia che intrattiene la piccola Leyla in braccio, le vado incontro e le mollo una delle due piccole.
Nel frattempo arrivano gli sposi. Evviva!Evviva! Bacio, bacio! Già cominciano co’ ‘sta solfa! Figuriamoci quando le ugole saranno innaffiate dal vino… E si aprono le danze… ops, le bocche!
C’è di tutto. Il tavolo dei salumi, il tavolo dei formaggi, il tavolo dei fritti, il tavolo del pesce, il tavolo della pizza… Tanto per aprire un po’ lo stomaco in attesa della cena. L’allegria fa da contorno, la musica è quasi sommessa e speriamo che così rimanga.
La sposa è emozionata, felice che tutto funzioni al meglio. Seduta vicino a mia madre, me la guardo e penso che sì, tutto questo se lo merita, perchè pur essendo così giovane ed inesperta, sta diventando piano, piano (con qualche difettuccio, s’intende…) una brava mamma ed una brava moglie.
Davanti all’entrata principale delle sale da pranzo, c’è il mio tableau. Uno sguardo ai tavoli e… pace se una coppia di zii da parte dello sposo si trova vicino ad un’altra coppia di zii con i quali non si parlano da tempo. La festa è cominciata e sarà di sicuro una bella festa!
Abbiamo affidato tutti i bambini più grandi a tre ragazze (maestre di asilo nido) che si sono offerte come baby sitter. I piccolini, invece, sono con le mamme e… le nonne, naturalmente! E comincia il bello. Seduti si stancano, girano per i tavoli, escono di fuori e, se non avessi queste maledette scarpe…
La musica di sottofondo è diventata più forte. Gli sposi aprono le danze e… come per incanto, le invitate sono diventate tutte bassissime! Perchè non ho pensato anch’io ad un paio di scarpe di ricambio?
Un ballo con il papà e tutti si commuovono. Sento un nodo alla gola e mi fermo un attimo quando le leggo il sonetto che le ho dedicato per questo giorno. Qualcuno si asciuga gli occhi, i giovani, gli amici per smorzare un po’ l’atmosfera “lacrimevole” cominciano a cantare a squarciagola, complice anche qualche bicchiere di troppo. Ma, per fortuna, nessuno si è buttato nella piscina, come qualcuno aveva pronosticato. Comportamento lodevole. – Eh, si sa, i giovani… – mi sussurra all’orecchio l’anziano zio di mio marito.
Dopo la torta nuziale, i dolci, il gelato, la frutta, i balli, i canti, la serata volge al termine. Volti stanchi e assonnati. Qualche bimbo si è addormentato sui divanetti, qualcuno dorme beatamente nel passeggino, qualcun altro ancora corre in mezzo ai tavoli, ma barcolla per la stanchezza.
– Mamma, abbiamo dimenticato qualche bomboniera? – Per fortuna, no. La distribuzione è finita. Salutiamo gli amici e i parenti. Qualcuno (gli anziani) si fermerà a dormire nella location. Anche gli sposi, da soli, dormiranno nella location.
I nonni dormiranno a casa. Con Martina e Carolina in una stanza. Amira, Leyla, mia figlia Giulia ed il “tedesco” in un’altra.
Da un po’ ha smesso di piovere. Mentre torniamo a casa parlando della buona riuscita dell’evento, il consorte, forse un po’ dispiaciuto, sussurra: – E’ finita… –
Finita??? Penso che fra qualche giorno gli sposi partiranno per il viaggio di nozze e… indovinate un po’ dove saranno sistemate le bimbe?
Per la prima volta in assoluto ho tirato un sospiro di sollievo quando Amira e Leyla sono ripartite per la Germania…”
E’ bello assaporare questi ricordi… e fortunatamente, ho smesso di calzare tacco 12!